Summer Sonic

Chiba
Il grande giorno finalmente arriva, ma non sento la sveglia e parto già in ritardo per sentire i primi gruppi. Arrivare a Chiba, una cittadina sulla costa a Nord-Est di Tokyo, dove si tiene il festival, mi è molto semplice: fin dalla stazione infatti mi basta seguire la folla e prendere un affollatissimo treno, che si svuota completamente una volta raggiunta la destinazione. La giornata è molto calda e non ci sono nuvole in cielo, ma per fortuna ogni tanto arriva qualche soffio di brezza marina a rinfrescare l'atmosfera.
Una volta arrivato all'ingresso scopro che, ovviamente, sono andato in quello sbagliato, e che io per ritirare il mio biglietto devo andare dalla parte opposta del complesso. Se non fosse che il posto è enorme, molto più di quello che pensavo, e per andare da una parte all'altra servono almeno 20 minuti, quasi tutti sotto il sole. Una volta sbrigate le formalità ed essere entrato, mi toccano altri 20 minuti di cammino per tornare nella zona in cui ci sono i concerti che mi interessano. Per fortuna sono quasi tutti nello stesso posto, al coperto, quindi il sole non è un problema, e arrivo in tempo per aggiudicarmi un buon posto tra le prime file.
I gruppi suonano in ordine di "importanza", e durante i primi due, School of Seven Bells e Kyte, l'atmosfera è ancora tranquilla, ci sono poche persone e le canzoni sono abbastanza lente e melodiche. Purtroppo apprendo quasi subito una triste verità: è vietate fare foto o video. E non è solo un "consiglio", il posto è pieno di addetti che hanno il compito di puntare le pile e ostruire la visuale a chiunque tenti di fare foto, e ho senitito che hanno persino requisito qualche macchina fotografica a quelli nelle prime file, quindi decido di non rischiare.
Con l'arrivo dei 65daysofstatic il pubblico aumenta notevolmente e comincia a scatenarsi come non avevo mai visto ad un loro concerto, e questo è il terzo a cui assisto. Loro come sempre sono fantastici. I prossimi sono i Mercury Rev, ma dopo una quindicina di minuti decido che è meglio andare a prendere posto per i Nine Inch Nails.
Chiba Marine Stadium
20 minuti di cammino dopo arrivo al Chiba Marine Stadio, il Main Stage del festival, in tempo per seguire la fine del concerto dei Boom Boom Satellites, che suonano uno strano incrocio tra rock e elettronica/techno che, come scopro successivamente, ha fatto stare male parecchi fan dei My Chemical Romance (O_ò). Finita la loro esibizione mi faccio strada a gomitate fin sotto al palco, e dopo una mezz'oretta di preparativi finalmente Trentuccio sale sul palco, nella sua solita maglietta attillata grigia da concerto. Dopo una fantastica Somewhat Damaged, inizia a piovere, e dopo un altro paio di canzoni, sta venendo giù un diluvio con i fiocchi. Trent commenta con un "Now it feels like a fucking Nine Inch Nails show! Whoever goes to repair himself is just a pussy!", e io non posso che essere d'accordo. Purtroppo, essendo un festival, ogni gruppo ha poco tempo a disposizione, e ne hanno giusto per fare i loro grandi successi, oltre a una cover di David Bowie; dopo poco più di un ora, il concerto si chiude con una commovente Hurt, e con essa finisce anche la pioggia. Bagnato fradicio, mi allontano dal più bel concerto della mia vita.
Decido che guarderò ancora un concerto per poi tornare in ostello, invece di passare la notte li come previsto, e detto ciò raggiungo il palco dove Aphex Twin tiene il suo spettacolo, un ora senza interruzioni di techno, luci, suoni e video proiettati ovunque.
Me ne torno il più velocemente possibile in ostello, e dopo un lungo bagno caldo, me ne vado a dormire esausto.
Roppongi by Night
Il giorno dopo, passo la giornata a riposarmi sul divano per riprendere le forze, e la sera, io, Sophie e Romain decidiamo di unirci ad un nuovo ragazzo svedese ed andare a Roppongi, in un locale che pare sia molto famoso tra gli stranieri e abbstanza economico. E' già troppo tardi per l'ultimo treno, e decidiamo di prendere un taxi, che ci viene a costare più di 30 euro, per fortuna siamo in 4. Roppongi di notte è uno spettacolo di luci e colori, ed è molto più viva che di giorno, essendo una delle zone maggiormente dedicate alla vita notturna. Il locale in cui finiamo però non è un granchè, affollatissimo, e con musica di dubbio gusto, e dopo poco più di un ora decidiamo di abbandonare lo svedese al suo destino, e passiamo il resto della notte tra McDonald e Don Quijote, in attesa del primo treno.
WTF???
Dopo una veloce dormità, sono di nuovo sul treno, diretto a Chiba per l'ultimo giorno di Summer Sonic, interessato sostanzialmente a 2 soli gruppi, Maximum the Hormone e Sonic Youth: i primi sono dei pazzi, e credo di non aver mai visto così tanta gente ballare e pogare tutta insieme, per fortuna l'essere così in tanti aiuta, perchè è impossibile cadere, si è sempre sorretti da qualcuno; quando esce sono bagnato quasi tanto quanto 2 giorni prima, ma non per la pioggia. Sui secondi poco da dire, sono semplicemente dei geni della musica, riescono a usare il rumore e le chitarre per creare cose incredibili, soprattutto dal vivo. Purtroppo non distruggono niente, ma il duello finale con le chitarre è stato epico.

Everything is better on IMAX

Kawasaki
Manca solo un giorno al Summer Sonic, e non volendo stancarmi troppo prima del grande evento, decido di andare a Kawasaki, una cittadina a pochi chilometri a sud di Tokyo, dove è presente l'unico cinema IMAX della zona. Essendo l'unica sala, non ho una grande scelta di film, e guarderò Harry Potter per la terza volta, per fortuna è un film che mi è piaciuto.
Pur essendo una cittadina di periferia, la stazione è enorme, ed è collegata direttamente a 3 diversi centri commerciali. Non avendo idea di dove sia il cinema, entro in uno a caso, e fortunatamente è quello giusto. La temperatura è andata aumentando negli ultimi giorni, e oggi è probabilmente il giorno più caldo da quando sono arrivato, e l'umidità è a livelli inumani, quindi decido di passare più tempo possibile nei negozi..
Per prima cosa, vado a prenotare il biglietto, per evitare inconvenienti dell'ultimo momento, e insieme ad esso ricevo un buono omaggio per dei gettoni alla vicina sala giochi, che vado subito a sfruttare, buttandomi su un pachinko di Evangelion. Dato che per oggi non ho molto da scrivere, spendo due parole per parlarne.
Pachinko
Il pachinko è, sostanzialmente, una versione più complicata e leggermente più interattiva delle slot machines. Il giocatore, ruotando una manopola alla base della macchina, regola la potenza con cui una serie di palline di metallo sono lanciate. L'obbiettivo è far raggiungere alle palline un buco posto da qualche parte, e far partire in questo modo una slot machine, che in caso di vincità restituirà altre palline o gettoni, a seconda dei casi. Ovviamente è un po' più complicato di così, ci sono bonus, moltiplicatori e parti meccaniche che si attivano solo in certe situazioni. Potrebbe anche non sembrare un granchè, ma vi assicuro che provoca dipendenza, quindi portatevi pochi soldi se volete solo provare. Tra l'altro, il gioco d'azzardo sarebbe illegale, ma grazie a dei cavilli legali e l'appoggio della mafia, tutto è risolto.
Bibin-don
Per pranzo, decido di fare un giro tra le vie della città per spendere poco, dato che il bigietto del cinema mi è costato quasi 20 euro. Per fortuna trovo quasi subito un ristorante della catena Matsuya, specializzata in riso, e in cui sono già stato ad Akihabara. Pur avendo amato il Gyudon dell'altra volta, riso con sopra della carne, decido di cambiare e provare il Bibin-don, che contiene in più un uovo e delle strane verdure, che però rovinano un po il sapore.
Te verde, vaniglia,
lampone e fragola :Q___
Dopo pranzo finisco di girare un po' per i dintorni, assaporando l'aria della periferia e le sue strade praticamente deserte, per poi tornare al cinema, dove prima di entrare provo, finalmente, un enorme, delizioso e costosissimo gelato di Häagen-Dazs. Appena entro nella sala, rimango tutto subito un po' deluso dalla dimensione dello schermo, che è, a occhio, uguale a quello della sala 1 dell'Ideal di Torino, ma in effetti se non sbaglio quello è uno degli schermi commerciali più grandi d'Europa. Tutti i dubbi però spariscono non appena inizia il film: la qualità dell'immagine è notevolmente superiore, così come quella dell'audio; inoltre, i primi 5 minuti del film sono in 3D e sono magnifici. Peccato che non abbiano sfruttato di più la cosa e fatto più scene: il quidditch o la parte nella grotta sarebbero state perfette in 3D.
Finito il film, me ne torno subito in ostello, e dopo una veloce cena made in Lawson, si va tutti al bar a bere qualcosa, e tutto il resto è nebbia...

Lost in Shinjuku

West Shinjuku dall'alto
Il vantaggio di avere così tanto tempo da passare in un solo posto, è che alla fine me la posso prendere con comoda, anche se probabilmente finirò col non vedere molte cose.
Rimango a riposare in ostello fino all'ora di pranzo, e sistemo un po di cose, tra cui l'aggiornamento del blog :P. Prima di uscire, mi do appuntamento con Mark, un ragazzo americano, per trovarci alle 5 alla stazione di Shinjuku: entrambi vogliamo infatti visitare 2 posti in quella zona, il Park Hyatt, l'hotel dove è ambientato Lost in Translation, e il palazzo del governo, in cui è presente un osservatorio per ammirare la città dall'alto.
Io decido di partire subito, in modo da avere tempo di mangiare qualcosa la, e fare un giro della zona in generale.
West Shinjuku dal basso
Shinjuku, oltre ad essere famoso per essere un quartiere di affari, lusso e moda, lo è anche per la sua stazione, che è la più affollata del mondo, e in cui ogni giorno passano più di 2 milioni di persone. Per fortuna, l'ora in cui arrivo io non è particolarmente di punta e non la trovo affollatissima. Nonostante tutto, la stazione è enorme, e per un po di tempo vago senza meta al suo interno cercando di capire dove andare. Decido alla fine di fare un giro in Shinjuku Ovest, e mi reco quindi alla più vicina uscita.
"Hey you!", [Hug], [Kiss], [Whispers]
ç_ç
La zona Ovest è quella meno commerciale di Shinjuku, ma più dedicata agli affari, e il suo panorama è infatti dominato dai grattacieli, alberghi di lusso e sedi di grandi compagnie. Mi infilo tra le viuzze nei dintorni della stazione, e tutto mi sembra abbastanza familiare: è infatti la zona dove hanno girato il finale di Lost in Translation, oltre a sembrare una piccola Akihabara, dove però la maggior parte dei negozi sono di macchine fotografiche, orologi e cellulari, oltre alle onnipresenti sale e giochi e di pachinko.
Pranzo
Per pranzo mi infilo nel primo ristorante che trovo, dove mi concedo una grossa ciotola di ramen, condita con quella che credo sia una cotoletta di pollo, immersa nell'uovo.
Finito di mangiare, mi incammino verso il luogo di ritrovo, ed essendo in anticipo, faccio un giro nei 4 piani di Uniqlo, l'H&M giapponese. Dopo non molto, trovo Mark, e ci dirigiamo immediatamente verso il Park Hyatt. Il grattacielo in cui si trova è formato da 4 torri diverse, collegate in un unico palazzo, e ci mettiamo un po a trovare la strada giusta. Quando finalmente lo troviamo, ci aspetta una brutta sorpresa: una gentile hostess ci informa che vestiti come siamo non possiamo andare su, ma se vogliamo ci possono affittare loro dei vestiti.
Palazzo del Governo
Dopo aver declinato l'offerta, e un po' delusi, ci rechiamo al palazzo del governo, un grattacielo di 2 torri tra i più alti della zona, e in cui è presente un osservatorio panoramico in uno dei piani più alti. Il panorama dall'alto è fantastico, ma la giornata purtroppo non è delle migliori e il cielo è un po coperto, ma riusciamo a fare comunque delle belle foto e goderci un po la visuale.

A long day - Part 2

Tsukiji
Verso le due, veniamo raggiunti da Ai, la barista del bar dell'ostello, che ha staccato da lavoro, e si fa a fare uno spuntino. Torniamo sulla banchina del fiume, e ridendo e scherzando si fa l'alba, quando Ai ha un idea: andare al mercato del pesce di Tsukiji. Siamo già praticamente in ritardo, quindi raggiungiamo velocemente la stazione e prendiamo il primo treno. Prima di entrare, Ai ci avverte della regola più importante: mai fermarsi; il mercato è infatti enorme e affollatissimo e ci si perde molto facilmente, oltre al rischio di essere investiti dai mercatari, che girano su carrettini elettrici ad altissima velocità, spesso senza neanche guardare se ci sono persone per strada.
Gah :Q___
Il mercato è un posto molto particolare, e molto bello: ci sono pesci di tutte le forme e dimensioni, alcuni familiari, altri mai visti, e i venditori sono tutti intenti a pulirlo e esporlo; osservare i pesci venire decapitati o segati in due è tutto sommato "divertente", anche se penso che esistesse un posto del genere ma per la carne, non sarebbe altrettanto piacevole.
Dopo essere stati al mercato del pesce, qual'è il posto migliore per fare colazione? Il McDonald ovviamente, dato che alcuni devono andare in bagno xD. Finalmente riesco ad assaggiare una delle "McColazioni", e non capisco perchè non le vendano in Italia, oltre al fatto che secondo me dovrebbero venderlo tutto il giorno: il panino che prendo io ha 2 hamburger, uovo e bacon :Q___
Shibuya Crossing
Dopo la pausa, torniamo in ostello, e ognuno va per la sua strada, a dormire molto probabilmente. Dopo un paio d'ore però io sono già sveglio, ed essendo già abbastanza tardi, mi preparo e parto per Shibuya. Ormai la mia conversione in giapponese è quasi completata, infatti mi addormento tranquillamente e mi sveglio poco prima di arrivare. Il primo impatto una volta uscito dalla stazione è sconvolgente: quando dicono che lo Shibuya Crossing è uno dei più affollati del mondo non scherzano, se escludiamo concerti o grandi eventi, non ho mai visto così tanta gente tutta in un solo posto. La prima foto va fatta ovviamente alla statua di Hachiko, uno dei punti di ritrovo più importanti del quartiere e della città. Il quartiere è uno dei più importanti per quanto riguarda i vestiti e la musica, ed è proprio da un negozio di vestiti che inizio il mio giro: lo Shibuya 109, uno dei più importanti della zona. Dopo averne girati 8 piani, decido di averne abbastanza per la giornata, e punterò altri tipi di negozi.
Shibuya 109
Per pranzo, non ho voglia di cercare qualcosa di particolare e devo fare in fretta perchè è già abbastanza tardi, e punto al primo McDonald (di nuovo xD), cosa abbastanza facile, dato che ce n'è uno ad ogni angolo. Per il resto del pomeriggio, passo da un negozio di musica all'altro, intervallando con un paio di librerie, ma purtroppo non trovo grandi offerte e non compro niente.
Dato che non ho molto altro da scrivere, un piccolo consiglio sul Giappone, utile soprattutto a Shibuya: anche quando camminano per strada, i giapponesi, tengono la sinistra, mentre noi, anche se in realtà di solito si va a caso, tendiamo a tenere la destra. E questo è particolarmente "pericoloso" in zone molto affollate, dove se non seguite il flusso di gente stando nella giusta corsia, finirete con lo sbattere contro qualsiasi cosa, soprattutto perchè spesso i giapponesi non prestano moltissima attenzione mentre camminano. Giusto per complicare le cose, sembra che a volte, per qualche strano motivo, questa regola non valga, e si cammini a destra, e io che sto a sinistra per adeguarmi, finisco per essere dalla parte sbagliata comunque. Per fortuna non succede molto spesso xD
Shibuya by night
Una volta calato il sole, continuo a girare un po' per fare qualche foto alla Shibuya by night, con le sue luci scintillanti, e alla fine torno in ostello, dove Ai ci aspetta al bar per bere qualcosa tutti insieme.

A long day - Part 1

Mori Tower
Per prima cosa, chiedo scusa ai miei fedeli (?) lettori se è due giorni che non posto niente, ma qua le giornate cominciano a riempirsi, e non ho più molto tempo per scrivere. Continuiamo da dove ero rimasto.
Dopo una sana dormita, decido di andare a visitare il quartiere di Roppongi, uno dei più recenti della città, con grattacieli, centri commerciali, e locali notturni molto frequentati dagli stranieri. La fermata della metro si trova all'interno del Roppongi Hills, il complesso più importante della zona, il cui principale edificio è la Mori Tower, un grattacielo di 54, che ospita, tra le altre cose, un centro commerciale, un museo di arte moderna, e una piattaforma di osservazione sul tetto. Subito fuori dalla stazione, vengo accolto da Maman, un gigantesco ragno di metallo, "simbolo" della zona. Durante il giro della torre, riesco finalmente ad vedere la Torre di Tokyo, non troppo distante da dove mi trovo.
Non sembra, ma è grossa quasi come la mia testa...
Roppongi, oltre a essere molto moderna, è anche molto lussuosa, e trovare un posto per mangiare alla mia portata è abbastanza complicato. Finalmente trovo un piccolo locale che vende ramen con brodo di maiale. Nonostante sia il posto più economico che ho trovato, una ciotola di ramen mi costa 1000 yen (poco meno di 10 euro), praticamente il triplo di quanto ho speso fin'ora per mangiare, ma ne vale decisamente la pena: la ciotola è enorme, è il sapore è fantastico, il migliore che abbia mangiato finora.
Si, c'è un gorilla che si arrampica...
Dopo pranzo, finisco la visita del Roppongi Hills con una piccola sosta nel suo parco, per poi passare alla sede dell'NHK, una delle più importanti TV del Giappone. Mentre giro per le vie nei dintorni, scopro che l'Hard Rock Cafè di Tokyo si trova proprio a due passi da lì, e una visita è d'obbligo. E' ancora presto e non ho voglia di bere e decido di prendere un gelato, e confermo la mia teoria secondo cui all'Hard Rock hanno prezzi esagerati, ma anche le dimensioni delle cose lo sono. Tra l'altro, come da "usanza", anche qua vengo rifornito di acqua gratuitamente (dubito che accadrebbe da altre parti).
Tokyo Midtown
L'altro grande complesso della zona, il Tokyo Midtown, è poco distante, e mi incammino per raggiungerlo. Quando arrivo, mi ritrovo davanti alla sede della Konami, e rimango in estasi per una decina di minuti. Nella torre principale del complesso, è presente un altro centro commerciale, sempre molto lussuoso, ma un negozio in particolare colpisce la mia attenzione, un negozio di frutta che potrebbe essere tranquillamente essere una gioelleria, e in effetti a giudicare dai prezzi, lo è. Li accanto, inoltre, visito il mio primo vero supermercato (non ne avevo ancora trovati), e nel reparto frutta e verdura trovo le cose più improbabili.
Tipico fruttivendolo giapponese... ?
Tralasciando i prezzi da capogiro, noto che la maggior parte delle cose che vendono sono o cose mai viste, o cose conosciute con strane forme o dimensioni, in particolare, sembra tutto più grosso: le pesche sono grandi come dei meloni, le prugne sono grandi come pesche, e gli acini d'uva sono grandi come pesche. Prima o poi proverò una di quelle pesche, nonostante costino dai 1000 yen in su.
Prima di andarmene, vado nel parco del complesso ad assistere a uno spettacolo di "fuochi d'artificio d'acqua", che nonostante possa sembrare una cosa fighissima, non erano un granchè, spruzzavano acqua e la coloravano con qualche laser.
Roppongi by night
Quando torno in ostello, scopro che è il complanno di Luis, un ragazzo francese, e andiamo a mangiare fuori per festeggiare. E' già tardi, e i sushi bar sono già tutti chiusi, e finiamo a mangiare in un locale specializzato in curry. Dopo cena, passiamo la serata sulla banchina del Sumida (il fiume di Asakusa), tra fuochi d'artificio (per cui chiediamo il permesso alla polizia per evitare di essere arrestati), birra, e gente che si tuffa nel fiume.
Continua...

Tanta roba ad Harajuku...

Sumida under the rain
Ma è mai possibile che invece di collassare sul letto come una persona ubriaca di solito fa, riesco a stare sveglio tutta la notte? E pensare che ho richiato pure di addormentarmi sul pavimento un paio di volte, mi metto a letto e niente... Verso le 9 e mezza decido che è inutile stare a rigirarmi nel letto e scendo giù, dove scopro che, dopo 2 giorni di brutto tempo, ha iniziato a piovere... Il mio progetto di andare ad Harajuku sembra saltare, e resto un po in ostello, sperando che la pioggia smetta, e ne approfitto me smaltire un po' la serata, scrivere il post di ieri e pianificare un nuovo tragitto.
Verso l'ora di pranzo la pioggia è diminuita, e io decido di dirigermi verso uno dei sushi bar della zona; mentre mi incammino, sento in lontananza un rumore di tamburi, e cerco di raggiungerlo. Quando arrivo, mi trovo ad una specie di evento sportivo lungo il fiume, con un gruppo di suonatori di taiko, ma è praticamente già finito, e per colpa della pioggia non riesco a fare molte foto.
:Q___
Al sushi bar, la prima cosa che noto è che nessuno dei sushi disponibili assomigli a quelli che si trovano di solito in Italia, a parte uno che sembra di salmone. Anche la loro forma è abbastanza diversa, il pesce è molto più grosso, e c'è meno riso, e quindi, oltre a essere più leggeri, mettono più in risalto il sapore del pesce. Il giapponese seduto accanto a me, vedendomi in difficoltà (e stavolta non lo ero davvero stavo mangiando tranquillamente il mio sushi), mi illustra l'esistenza e l'utilizzo della salsa di soia; lo ringrazio e continuo il mio pasto.
Nel frattempo fuori ha smesso di piovere, e decido di provare ad andare comunque ad Harajuku, sperando che la gente faccia lo stesso. Dopo una mezz'oretta di metro arrivo, e nonostante cia sia comunque molta gente, è meno di quella che mi aspettavo, e molto più normale; il ponte del tempio Meiji, dove di solito si ritrovano i gruppi di ragazzi, era deserto. Comincio il giro della zona dalle vie più grosse, non sapendo dove andare, ma in realtà non sembra esserci molto, a parte le grosse etichette internazionali. Entro in 2 o 3, e noto che i prezzi sembrano più alti delle loro controparti italiane. Condomania è una tappa obbligata, ed proprio all'angolo delle 2 vie più grosse; li trovo i preservativi di Rilakuma, e decido di non stupirmi più di niente.
Tipico negozio di Laforet
Laforet è un grosso centro commerciale di 8 piani, dove finalmente comincio a trovare quello per cui sono venuto: i 2 piani interrati sono, infatti, dedicati alle mode giovanili, per la maggior parte gothic. Mentre giro tra i piccoli negozi, scopro che praticamente ovunque è vietato fare foto, quindi quelle poche che riesco a fare, sono fatte di nascosto.
Mini-Kebab
Quando esco, comincia a piovere più forte, e mi infilo in un palazzo li vicino, con all'ingresso un kebabbaro. Ne approfitto per fare merenda, e penso che, nonostante il mio sogno di aprire il primo kebabbaro di Tokyo sia sfumato, c'è da dire comunque che i giapponesi non hanno idea di cosa sia un vero kebab: il loro è piccolo, sta nel palmo di una mano, ed è fatto di pollo. Non è male, ma non c'è paragone.
Ingresso di Takeshita Street
Dopo non molto smette di piovere, e riesco finalmente raggiungere la via principale di Harajuku: Takeshita Street, una piccola via abbastanza stretta, dove però sono presenti molte più persone rispetto al resto della zona. I negozi sono molto piccoli, 1 o 2 piani al massimo, e sono in un numero impressionante; ce n'è veramente per tutti i gusti, gothic, punk, dark, visual, e chi più ne ha più ne metta. Purtroppo anche qua è vietato fare foto, quindi mi accontento di farle alle vetrine. Tra i negozi più interesanti, un paio di "musei" di Vivienne Westwood, che vendono vecchia roba della stilista, usata, e a prezzi nonostante tutto astronomici, e un negozio di uniformi di ogni genere (cameriera, scolaretta, ecc...), dove vedo una madre scegliere la migliore uniforme da cameriera per la figlia, 12enne al massimo, e non nel senso che controllava che andasse bene, ma la sceglieva proprio lei (e abbastanza bene a dirla tutta xD). L'ultimo negozio che visito è il Tama Depa, un negozio interamente dedicato al Tamagotchi. Nonostante la brutta giornata, e la poca gente... c'è comunque tanta roba ;)
FUCK
Un avvertimento a chi volesse venire in futuro, fate attenzione alla persone di colore xD. Non perchè siano pericolosi, ma ci sono numerosi negozi di articoli hip-hop gestiti da loro, e se vedono degli stranieri, cercano di portarseli dentro anche con l'inganno. Di solito ti chiedono se ti sei perso, per poi usare la scusa per portarti nel loro negozio; per fortuna non insistono se gli dici di no.
Vista dall'alto
Essendo ancora abbastanza presto, decido di fare di nuovo un salto ad Akihabara, e andare un po' in sala giochi, dopo essere ovviamente passato da Sofmap per vedere le promozioni del giorno, e riesco a portarmi a casa Wish di Olivia per pochi spiccioli. Delle sale giochi parlerò più avanti, anticipo solo che ho capito perchè il Pachinko è così popolare: è una droga. Per fortuna sono andato con soli 100 Yen in tasca, quindi non potevo fare più di una partita.
La giornata finisce tranquilla, solito ramen istantaneo di Lawson (è la mia salvezza), e svacco sui divani dell'ostello guardando Lost.
Certo però che andare per negozi di vestiti da soli non è per niente divertente :(

Electric Town

Next station: Akihabara
La giornata inizia bene: non sento la sveglia e dormo fino alle 11.30... Faccio una colazione veloce, e mi dirigo subito verso la stazione, destinazione: Akihabara. So che me ne pentirò, ma devo andarci, e voglio che sia uno dei primi posti che visito... Arrivato in stazione, scopro di essere andato a quella sbagliata: apparentemente, ci sono 2 stazioni con lo stesso nome, di compagnie diverse, e a 2-300 metri di distanza, e ovviamente a me serve l'altra. E, per la seconda volta in due giorni, vengo aiutato da una signora, che, vedendomi in difficoltà (in realtà stavo solo guardando la cartina per scoprire dove andare), e nonostante non parli una parola di inglese, decide di accompagnarmi di persona alla stazione giusta. Spero almeno che dovesse andare nella stessa direzione...
Electric Town
Quando arrivo, quattro fermate e un cambio di linea dopo, la prima cosa che mi accoglie è la musica di Monster Hunter, trasmessa da un camion di passaggio, che mi ricorda che oggi esce il nuovo capitolo del gioco. Con la speranza di assistere a qualche lunga linea di persone in attesa di comprarlo, mi incammino verso... In realtà non ho la minima idea di dove sto andando, e la stazione della metro non è proprio nel centro del quartiere, così cerco di seguire la folla, fino ad arrivare a quella che credo sia una delle vie principali. Una volta li, mi sento subito a casa, circondato da grattacieli, negozi, luci e suoni. Una delle principali differenze tra il Giappone e (credo) il resto del mondo, è che i negozi qua si sviluppano in verticale, questo vuol dire che, nonostante abbiano vetrine solitamente abbastanza strette, compensano con piani molto lunghi, e in un numero solitamente non inferiore a 5-6. Per questo motivo, oltre a essere enormi, occupano pochissimo spazio lungo la strada, e quindi ce ne sono tantissimi.
Sofmap: la mia rovina
Essendo quasi ora di pranzo, ed avendo già fame, decido di guardarne uno solo, prima di cercare del cibo. Al piano terra, giro un po' tra le ultime novità, e mentre sto per salire al piano successivo, noto in un angolo un cesto ricolmo di cd in offerta, e in breve tempo ne ho già comprati 3. Un paio di piani più in alto, mi trovo nel reparto dell'usato, dove scopro con piacere che si trova veramente di tutto, anche roba molto vecchia, a prezzi solitamente molto contenuti. Bellissima la cesta di Playstation 2 usate a cifre intorno ai 10 euro. Faccio un paio di acquisti anche qua, e arrivo agli ultimi due piani, quelli vietati ai minori di 18 anni (in realtà non mi ricordo qual'è il limite qua, forse 20...). La cosa più bella è, oltre all'enorme selezione di titoli, la presenza quà e là di televisori in cui osservare le ultime novità prima dell'acquisto, con tanto di audio. In Italia, neanche in un sexy shop fanno vedere i film "pubblicamente", e io sono in un negozio di videogiochi.
Oishii!
Un'ora e troppi acquisti dopo, decido di uscire e cercare del cibo, cosa che non prende molto tempo: essendo una zona dedicata all'elettronica, "solo" uno ogni 3-4 vende da mangiare.
Opto per del delizioso riso con carne, accompagnato da quello che credo sia del brodo di dashi con pezzi di pane. Non ne capisco troppo l'utilità, credo possa essere per "pucciarci" il riso, ma preferisco usare la salsa di soia. Comprare del cibo qua è spesso molto semplice: solitamente, all'esterno del negozio, è presente una macchinetta in cui inserire i soldi, si preme poi il pulsante abbinato al piatto scelto, e si riceve un biglietto da consegnare al personale, che provvede a tutto. Molto comodo per chi non capisce molto di giapponese. Un'altra piacevole caratteristica è che l'acqua, oltre a essere gratis, si "ricarica" per magia: basta lasciare il bicchiere vuoto, e in pochissimo tempo sarà riempito dal primo cameriere di passaggio.
Dopo pranzo, continuo il giro del quartiere, con una visita in un sexy shop a 7 piani, dove purtroppo non posso fare foto, ma trovo veramente qualsiasi cosa, per qualsiasi gusti uno possa avere. A differenza di quello che avviene di solito da noi, però, la clientela del negozio è costituita quasi esclusivamente da coppie, e di qualsiasi età; ne vedo una che è tranquillamente sopra i 60, girare con interesse tra "oggetti" di dimensioni improponibili.
Comic Toranoana
Continuo a girare senza meta, tra sale giochi (di cui probabilmente parlerò un'altra volta), negozi di videogiochi e di fumetti, ma la cosa è sfiancante, dato che in ogni negozio bisogna farsi almeno 6 piani di scale. Uno dei più grandi che visito è un doppio negozio di 7 piani (quindi 14 in totale), quasi interamente dedicato a fumetti e videogiochi autoprodotti, in cui un lato contiene tutti i prodotti per maschi, e l'altro quelli per femmine.
Ridendo e scherzando, comincia a essere tardi, la maggior parte dei negozi chiude, e io come al solito muoio di fame, ma cerco di resistere.
Random photo of the day...
Vado a fare qualche partita in sala giochi, mentre per le vie cominciano ad apparire volti nuovi, gli otaku diminuiscono, e appaiono gruppi di ragazzi che si trovano per uscire il sabato sera, ragazzi vestiti da cameriere, e ragazze che girano in yukata.
Verso le 10, decido che è meglio tornare a casa, anche perchè non ho più uno Yen in tasca. Acchiappo nuovamente un ramen istantaneo, e passo il resto della serata a guardare Rocky ubriacandomi con bevande ignote con i ragazzi dell'ostello.
Rilakuma ballerino...
Piccola nota per una persona in particolare: Rilakuma è ovunque, in Italia è semisconosciuto, qua è quasi come se fosse Dio (in realtà magari i giapponesi lo odiano, ma non credo)... In compenso non ho visto niente di Hello Kitty, probabilmente non piace agli otaku.



E per finire, ecco il bottino della giornata.
Bottino


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